MAURIZIO ROMANO - MAURO CAROCCI
Caro Lettore
uno degli aspetti piu' dibattuti, purtroppo senza risposta governativa negli ultimi decenni, è la protezione dei giovani dalle insidie che derivano loro da un approssimativo empirico studio della danza. Il principio che "l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento" accolto nel primo comma dell'articolo 33 della Costituzione, esenta dall'obbligo della abilitazione chi voglia insegnare la danza e non fa che proclamare la libertà incondizionata del suo insegnamento in Italia. Ogni principio, ogni legge, vogliono tuttavia essere interpretati perché libertà ovviamente è da intendersi come espressione artistica, ma nell'insieme nel rispetto di regole e di canoni tecnico-scientifici che tutelino, comunque, la salute psicofisica e la professione dell'individuo. La danza lasciata a se stessa, in un magma di casualità, incertezza, improvvisazione, incompetenza, lontano dal considerare la componente preventiva ed umana del danzatore, chiama in causa seri rischi, come quello ad esempio tanto controverso ed ancora oggi tanto dibattuto dell'Anoressia, della bulimia e conseguenze biomeccaniche, neuro cognitive ed osteo-articolari ad essa correlate, cui fa seguito, inevitabilmente, precarietà professionale, sfruttamento lavorativo, incidenti sul lavoro; tutte cose che hanno creato e continuano a creare diffidenza nelle istituzioni e che certamente non contribuiscono alla produzione in Italia e nel mondo dello "healthy worker effect". Troppo sporadica è stata (e continua ad esserlo) l'iniziativa di studiosi, medici, insegnanti, nell'integrare l'esecuzione artistica del movimento con concetti di funzionalità organica, secondo dettami mediati dalla scienza e non solo in ragione delle sue componenti anatomiche e fisiologiche, ma anche delle sue stesse strutture che si apparentano alle scienze matematiche! Del resto grandi Maestri del passato quali Enrico Cecchetti, Agrippina Vaganova, Balanchine ecc.ecc., mostravano "cosa" delle suddette componenti anatomiche e funzionali era necessario considerare, ma non "come" queste si potessero preventivamente applicare. Verosimilmente, l'accoppiamento delle conoscenze più propriamente kinesiologiche, ortopediche, neuro-fisiologiche, metaboliche e nutrizionali con quelle piu' propriamente tecniche, teoriche e metodologiche della danza, nel senso dell'applicazione e della verifica diretta delle medesime nel danzatore, è stata così fertile che ha condotto, dopo molti anni di ricerche, a questo Volume, frutto di una quanto mai, appassionata intellettuale atmosfera coreutica, scientifica e culturale, vissuta in modo pratico in equipe anche dal punto di vista universitario e accademico-istruzionale.
Dunque per affrontare concretamente nei danzatori la risoluzione dei suddetti seri problemi garantendo così Salute e Sicurezza nei luoghi di studio e di lavoro, il mondo della ricerca scientifica ufficiale suggerisce oggi, l'adozione nel settore, di collaudate originali metodologie pneumo-vertebro-centriche fisiologiche, naturali, terapeutiche ed anche auto-terapeutiche, di cui al presente Volume. Tecniche, tra l'altro che consentono di mantenere la spesa energetica dei ballerini (a qualsiasi età), lontano dalla soglia dello stress metabolico, potendo anche il soggetto fruire di moderni approfondimenti scientifici sul "range di congruità biofisica individuale alla specifica mansione di ballerino", monitorando l'interpretazione dell'età biologica in rapporto a quella cronologica nelle varie fasi di accrescimento addestramento e invecchiamento alla danza professionale.
Mauro Carocci
(Presidente I.S.R.A.)
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COMPLEMENTO AL TITOLO:
Aspetti preventivi, formativi, kinesiologici, neuromuscolari, cardio-respiratori, metabolici, bioenergetici, nutrizionali
EDITORE: M.A.P. Editions S.r.l.
COLLANA: M.A.P. Sapientia
N. CATALOGO: MS-2012/11
SUPPORTO: CARTACEO
N. PAG: 256
ISBN: 978-88-908882-3-6
DISTRIBUZIONE: M.A.P.
ANNO: 2015
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